Un dono Divino

Secondo leggenda l’origine del tartufo si deve ad un fulmine scagliato da Giove in prossimità di una quercia. In realtà, l’origine del prezioso tubero non è mai stata chiarita. Bisogna aspettare il 1831 per avere la definizione scientifica dl tartufo, grazie al micologo Carlo Vittadini e alla pubblicazione del suo libro dove descrive per filo e per segno tutte le specie di tartufo esistenti al mondo.

La parola “trifolau” viene dal dialetto piemontese e indica colui che gli addetti ai lavori chiamano il “cavatore”, cioè il cercatore di tartufi. Si tratta di una figura romantica, nella quale si incrociano leggende, storia e riti scaramantici. Dall’abbigliamento, cappello da contadino, fazzoletto al collo e mantella corta, al raggio d’azione, i boschi dall’inconsueto “orario di lavoro”, rigorosamente notturno, il tipico cane da cerca: tutti questi elementi rendono il trifolau una figura affascinante e antica. Oggi come sempre è un’attività da svolgere con estrema pazienza, senza fretta. E se una volta bastava smuovere la terra con la testa del sapin (lo zappino che il trifolau utilizza per scavare la terra intorno al tartufo, in modo da poterlo tirare fuori senza rovinarlo), oggi è indispensabile il fiuto finissimo di cani addestrati al riconoscimento dell’aroma dei tartufi, tanto che esiste persino l’Università dei cani da Tartufo. Ci sono precise regole: conoscere luogo e periodo di comparsa del tartufo, estrarlo con la massima delicatezza per permettere la formazione di nuove radichette e, in questo modo assicurare la futura formazione di un nuovo corpo fruttifero.

Un dono Divino

Secondo leggenda l’origine del tartufo si deve ad un fulmine scagliato da Giove in prossimità di una quercia. In realtà, l’origine del prezioso tubero non è mai stata chiarita. Bisogna aspettare il 1831 per avere la definizione scientifica dl tartufo, grazie al micologo Carlo Vittadini e alla pubblicazione del suo libro dove descrive per filo e per segno tutte le specie di tartufo esistenti al mondo.

La parola “trifolau” viene dal dialetto piemontese e indica colui che gli addetti ai lavori chiamano il “cavatore”, cioè il cercatore di tartufi. Si tratta di una figura romantica, nella quale si incrociano leggende, storia e riti scaramantici. Dall’abbigliamento, cappello da contadino, fazzoletto al collo e mantella corta, al raggio d’azione, i boschi dall’inconsueto “orario di lavoro”, rigorosamente notturno, il tipico cane da cerca: tutti questi elementi rendono il trifolau una figura affascinante e antica. Oggi come sempre è un’attività da svolgere con estrema pazienza, senza fretta. E se una volta bastava smuovere la terra con la testa del sapin (lo zappino che il trifolau utilizza per scavare la terra intorno al tartufo, in modo da poterlo tirare fuori senza rovinarlo), oggi è indispensabile il fiuto finissimo di cani addestrati al riconoscimento dell’aroma dei tartufi, tanto che esiste persino l’Università dei cani da Tartufo. Ci sono precise regole: conoscere luogo e periodo di comparsa del tartufo, estrarlo con la massima delicatezza per permettere la formazione di nuove radichette e, in questo modo assicurare la futura formazione di un nuovo corpo fruttifero.

Gianluca e Luigi Tontini

Gianluca e Luigi Tontini da sempre percorrono i boschi e i declivi della ricca terra del Montefeltro in compagnia dei loro cani. E’ il loro lavoro, quello di cercatori, che portano avanti da oltre 20 anni, conoscendo i luoghi migliori, i periodi ideali e tutti gli indizi che conducono fino all’agognato tartufo.

Gianluca e Luigi hanno deciso di abbinare all’attività di cercatori quella di commercianti diventando gli unici intermediari del loro prodotto. Tartufi freschi, freschissimi, appena “raccolti”, potranno arrivare sulla vostra tavola e nelle vostre cucine in brevissimo tempo. E oltre al Re della tavola, i cugini Tontini propongono anche salse, preparati e altri prodotti.

Gianluca e Luigi Tontini

Gianluca e Luigi Tontini da sempre percorrono i boschi e i declivi della ricca terra del Montefeltro in compagnia dei loro cani. E’ il loro lavoro, quello di cercatori, che portano avanti da oltre 20 anni, conoscendo i luoghi migliori, i periodi ideali e tutti gli indizi che conducono fino all’agognato tartufo.

Gianluca e Luigi hanno deciso di abbinare all’attività di cercatori quella di commercianti diventando gli unici intermediari del loro prodotto. Tartufi freschi, freschissimi, appena “raccolti”, potranno arrivare sulla vostra tavola e nelle vostre cucine in brevissimo tempo. E oltre al Re della tavola, i cugini Tontini propongono anche salse, preparati e altri prodotti.

Montefeltro, terra ricca e generosa

Il Montefeltro è da sempre una terra ricca e generosa. Le ideali condizioni climatiche – stretta tra il mare Adriatico ad oriente e gli Appennini alle spalle – favoriscono da sempre la crescita e lo sviluppo di prodotti di qualità. Qui si trova Acqualagna, capitale del tartufo del centro Italia, e Sant’Angelo in Vado, la borsa ufficiale del tartufo. Anche Sassocorvaro è luogo di elezione del pregiato fungo ipogeo, che qui cresce in abbondanza nelle sue principali varietà bianco e nero.

Montefeltro, terra ricca e generosa

Il Montefeltro è da sempre una terra ricca e generosa. Le ideali condizioni climatiche – stretta tra il mare Adriatico ad oriente e gli Appennini alle spalle – favoriscono da sempre la crescita e lo sviluppo di prodotti di qualità. Qui si trova Acqualagna, capitale del tartufo del centro Italia, e Sant’Angelo in Vado, la borsa ufficiale del tartufo. Anche Sassocorvaro è luogo di elezione del pregiato fungo ipogeo, che qui cresce in abbondanza nelle sue principali varietà bianco e nero.

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Ricette

Tagliatelle al tartufo

250 gr di tagliatelle all’uovo ,  70-80 gr di burro, tartufo bianco.

Dopo aver lavato il tartufo, affettarlo finemente. Nel frattempo mettete a cuocere le tagliatelle in abbondante acqua salata. Prima di scolare la pasta fate sciogliere il burro in una padella capiente, scolate le tagliatelle e saltateli in padella con il burro ed il tartufo. Impiattate e servite cospargendo con altre fettine di tartufo e, se di gradimento, con parmigiano grattugiato.

Frittata al tartufo nero

uova, sale, pepe nero, olio extra vergine di oliva 4 cucchiai, 1 spicchio d’aglio, tartufo nero 50 gr

Lavare bene i tartufi in acqua fredda, asciugarli e grattugiarli. In una terrina, sbattere le uova con il sale e il pepe, aggiungere i tartufi tritati e mescolare il tutto. In una padella antiaderente fare imbiondire lo spicchio d’aglio nell’olio, a questo punto togliere l’aglio ed aggiungere le uova sbattute. Cuocere la frittata velocemente da ambo le parti, in maniera che risulti morbida internamente ma ben cotta all’esterno.

Gnocchi al tartufo nero

Gnocchi di patate,  una noce di burro, tartufo nero pregiato.

Mentre si cuociono gli gnocchi, fare sciogliere una noce di burro possibilmente di buona qualità  in una padella abbastanza grande da contenere la quantità di gnocchi. Grattugiare il tartufo nero pregiato nella padella ed amalgamare con il burro sciolto. Scolare gli gnocchi, riversarli nella padella contenete il burro e il tartufo e fare saltare. Servire.

Contatti


Via Circonvallazione 33
61028 Mercatale di Sassocorvaro Auditore (PU)
Tontini Gianluca: +39 339 3968027
Tontini Luigi: +39 339 6244891
info@tontinitartufi.it

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